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Mario Giammarinaro guarda il mondo con occhi di poeta e ambientalista, rappresentando nelle proprie opere la potenza e il degrado della natura contemporanea.Il colore è ottenuto mescolando oli e terre con solventi, colle da legatoria e polimeri plastici.Tale tecnica incorpora l'equilibrio, tormentato e precario, tra industria, tecnologia e natura. Nelle spiagge dell'Atlantico contaminate dal petrolio del ciclo " Mare Nera ", per esempio, segni densi e cupi attraversano la superficie della tela.Sono cicatrici, memoria delle ferite inflitte dalluomo al paesaggio nella sua folle corsa verso il dominio del mondo naturale. Nelle lande desertificate della serie " Terre Fossili " , invece, il pigmento nero e pastoso rappresenta colate di lava vulcanica e nuvole buie che solcano il cielo. Magnifica e imponente , la natura si ribella. Mario Giammarinaro tenta così di ripristinare l'armonia tra uomo e natura e il legame indissolubile che esso ha con gli elementi primordiali.

                                                                                                                           Jenny Dogliani      

 

 

In tutti i suoi manufatti, si notano la personalità plurima dell' artista: l' alchimista, lo sciamano, il ricercatore scientifico disciplinato e preciso che sperimenta nuove possibilità della materia tecnologica e la forgia esteticamente in modo innovativo.

Conosce il segreto delle colle, dei leganti, delle amalgame sintetiche, dei pigmenti industriali, delle resine e dei polimeri plastici. Nel suo crogiuolo filtra, impasta, mescola, cuoce condensa e modella derivati idrocarburici che con il suo intervento diventano nuove terre dai riflessi vitrei.

                                                                                                                                     Giovanni Cordero

 

 

 Il senso profondo della ricerca di Mario Giammarinaro si identifica con una pittura intensa, interiorizzata, modulata sulle cadenze di una personale visione della società contemporanea, delle vicende legate alle tragedie e alle attese dell' umanità, di quel ripercorrere incessantemente i percorsi della memoria, dell' ambiente della natura.

I colori bituminosi, i cieli neri,  il paesaggio roccioso, appartengono a una raffigurazione dove le paludi, i fossili, le nuvole bianche di vento esprimono la misura di un itinerario che travalica il solo dato reale per comunicare le sensazioni dell' artista, le angosce esistenziali, la consapevolezza dei mali che affliggono il mondo.

                                                                                                                                                Angelo Mistrangelo

 

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